ANTEPRIMA: INSPECTOR GEORGE GENTLY

Inspector George Gently (chiamato semplicemente George Gently) è una serie televisiva prodotta da Company Pictures per BBC One, ambientata negli anni Sessanta e basata sui romanzi di Alan Hunter. La serie vede protagonista Martin Shaw come l'ispettore omonimo, insieme a Lee Ingleby come sergente John Bacchus, Lisa McGrillis come WPC Rachel Coles, e sposta l'ambientazione l'impostazione delle storie su Northumberland e Durham County invece delNorfolk ritratto nei libri. Sei le serie prodotte finora, con un break alla fine della quinta, quando entrambi i protagonisti si ritrovavano mezzi morti dopo un conflitto a fuoco in una chiesa con un killer. Quindi la sesta e per ora ultima, serie in onda dal 06-27 febbraio 2014 sempre su BBC1. È una serie magnifica; Shaw, nei panni del maturo ispettore, è strepitoso nel ritratto di un uomo solo (ha appena perso la moglie, non lega con il corpo di polizia, che giudica quasi completamente corrotto), profondamente umano, deciso quando è il caso ma più propenso alla compassione, alla comprensione; il giovane sergente Bacchus è invece superficiale, spiccio nei modi, vanitoso, con una sua moralità reazionaria, tanto che, spessissimo, è proprio Gently a farlo riflettere sui pregiudizi, razziali, sessuali, familistici: “Farò finta di non aver sentito”; “Se tu pensassi prima di aprire bocca, ti sentiresti meno stupido dopo”. Il tutto con quel sorriso duro, pieno di umanità e di severità affettuosa. Tra i due, apparentemente tanto diversi, si stabilisce un rapporto fatto di complicità e di lealtà nell'Inghilterra di provincia degli anni Sessanta, dove molto è morboso e le vicende non meno crudeli di quelle d'oggi. Spesso è affrontata proprio la questione razziale, con una difficile, controversa assimiliazione delle etnie esotiche, da quella afroamericana a quella araba. Spesso affiora la meschinità di provincia, la piccoloborghesia da villaggio con i fantasmi della guerra ancora negli occhi; mentre i giovani, specie le ragazze, evadono da quella claustrofobia con una spregiudicatezza eccessiva e ingenua, che li perde continuamente, non di rado con conseguenze definitive.


Al di là della grande bravura di protagonisti e comprimari, della raffinata tessitura delle storie, dell'accuratezza dei caratteri e dei dialoghi, il valore aggiunto è l'accuratezza delle ricostruzioni: in un attimo, chi guarda sprofonda in quel tempo, e gli è difficile ricordare che sta assistendo a una finzione. La serie è un ottimo veicolo per capire davvero cosa fossero quegli anni, anche per il tramite, non c'è quasi bisogno di dirlo, di una colonna sonora da favola, per amanti della musica pop rock, soul, rhythm and blues.

La BBC, tradizionalmente, gira pochi episodi di ogni serie, e ciascuno è un vero e proprio film, di lunga durata, con le ambizioni del film. Nessuno di questi episodi è minore, nessuno da scartare; la serie di Gently va presa in blocco, gustata puntata dopo puntata, per lasciarsene contagiare e farne uno degli eroi della vita. Maturo, imbiancato, ma di irresistibile umanità. Come vorremmo tutti invecchiare, senza riuscirci. 

Di MASSIMO DEL PAPA © (tratto da "Il Faro", pubblicato con l'autorizzazione dell'autore).

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